Non nasciamo lettori, questo e' un dato di fatto. Lettori si diventa.  Io lo sono diventata da adulta raggiungendo picchi di passio...

Storia di un bambino che non amava leggere

By 13:20 , , ,

Non nasciamo lettori, questo e' un dato di fatto.
Lettori si diventa. 
Io lo sono diventata da adulta raggiungendo picchi di passione per la lettura da quando sono diventata mamma.
Da quando con il mio primo figlio passavo ore in una libreria meravigliosa nella periferia di Dublino e proprio lì lui fece i suoi primi passi aggrappandosi tra le mensole colorate di libri.

Ho sempre trovato il tempo di leggere con loro e l'ho sempre fatto con passione, per me è come recitare, entrare nel libro e trasmettere emozioni e avventure con voce e corpo.
Cambio tonalità, gesticolo, mi sorprendo e mi spavento, cambio le voci, entro profondamente nel testo, semplice o complesso che sia, lo interpreto con e per loro.
L'ho fatto con il primo, il secondo e il terzo figlio.
Poi è arrivato il momento per loro di leggere autonomamente.
Oggi voglio raccontarvi la storia di uno dei miei figli, quello di mezzo che sta per compiere 8 anni, quello che ha dovuto lottare di più nel cambiamento di scuola dalla Francia all'Inghilterra (la sua storia di perseveranza e fatica l'ho raccontata qui).
Dadà ama farsi leggere i libri da me, su questo non c'è dubbio, ma quando ha iniziato a leggere autonomamente in inglese ed io gli proponevo libri, il suo rifiuto era schiacciante.
Non ne voleva sapere di leggere, non ne voleva sapere di farlo a voce alta, con me o da solo. 
Ho passato mesi e mesi andando tutti i sabati nella biblioteca della cittadina inglese in cui viviamo, con la nostra busta di stoffa da riempire di libri. 

La sorella e il fratello si perdevano in giro tra scaffali a scegliere i loro libri,  i piu' colorati, i più interessanti, quelli che attraevano la loro attenzione in un modo o  nell'altro e lui niente, lui si metteva sdraiato in una delle poltroncine verdi ed aspettava. 
Io non l'ho mai forzato, questo è stato importante.  Era un'abitudine andare in "library", ci veniva volentieri ma senza mai farsi troppo coinvolgere.

Non l'ho mai obbligato ad alzarsi e andare a scegliere dei libri, ho sempre ritenuto che dovesse venire da lui e dovesse essere un piacere. 
Quello che facevo era scovare negli scaffali libri che potessero stimolarlo e mi sedevo lì accanto a lui facendoglieli vedere, magari scherzandoci su.
Sono riuscita a farlo appassionare di "Where's Wally?" e per me era gia' un traguardo. 
Poi per caso abbiamo trovato i libri della serie "Tom Gates", scritti e illustrati da  Liz Pichon e li' c'è stata la svolta.

I libri della serie di "Tom Gates" sono dei veri e proprio diari di un bambino di Y5 (piu' o meno la quinta elementare italiana) che racconta la sua vita di tutti i giorni, con un linguaggio semplice e divertente, raccontando della sua famiglia, dei suoi amici, quelli che ama e quelli che non sopporta, della sua passione per un gruppo musicale i Dude3, della sua famiglia e tanto altro.
La cosa meravigliosa di questi libri sono i disegni, i cosidetti "doodles". 
Essendo l'inglese la seconda lingua per mio figlio era ovvio che non capisse tutti i vocaboli ed era questo quello che lo frustrava e non gli faceva trovare il piacere della lettura in inglese.
Scoprendo i libri di "Tom Gates", provando il piacere di capire tutto perché, se un vocabolo era sconosciuto, il disegno, lo schizzo di "Tom" lo aiutava a capire il senso, ha trovato la passione, non solo per la lettura ma anche per il disegno. 



Quel giorno in biblioteca lui ha lasciato il suo angolino, si è seduto sul tavolino insieme a suo fratello e sua sorella, ha aperto quel libro ed è stato amore a prima vista. 
Potevo non immortalare quel momento di orgoglio materno?

 
Per Natale ha chiesto tutta la serie e non ci siamo fatti negare, la serie completa di Tom Gates fa parte della nostra libreria.

Più o meno nello stesso periodo ho avuto il colloquio con le sue maestre. 
Tutto bene, soddisfatte, ma, c'era un "ma", il mio piccolo doveva migliorare nella "comprensione del testo", cosa non facile visto che fino ad allora si rifiutava di leggere con me. 

Tom Gates ci ha salvato pure in quello. 

Ho impugnato il libro, uno di quelli che aveva già letto, mi sono seduta accanto a lui sul divano ed ho iniziato a leggerlo. Tom Gates è diventata anche la mia lettura. 
In questo modo, oltre a dare il buon esempio, sono entrata nel vivo della storia, ho conosciuto i personaggi e questo mi ha permesso di parlarne con lui, sempre in maniera giocosa, allegra. 
Ammetto che mi sono fatta delle grasse risate e mi è servito tantissimo per imparare nuovi vocaboli e forme colloquiali utilizzate dai ragazzini a scuola. 

In tutti quei mesi difficili di rifiuto della lettura e vera e propria "non voglia" di aprire un libro ho avuto momenti di sconforto, mi sono chiesta dove potevo aver sbagliato e cosa avrei potuto fare per farlo appassionare. 

Il mio segreto è stato non mollare mai, continuare a leggere con loro solo per il piacere di farlo, senza aspettarmi nulla in cambio, tanto meno una sua passione incontenibile per i libri. 

L'altro segreto è stato non forzarlo mai, non obbligarlo mai a leggere, quando non voleva ero io che leggevo per lui con piacere.  Se lo avessi fatto, se l'avessi forzato a leggere sono convinta che si sarebbe ribellato non aprendo mai più un libro. 

Ed ultimo importante segreto è stato lottare per trovare il libro adatto a lui. Non abbiamo tutti gli stessi gusti, non a tutti piacciono gli stessi libri ed è importante proporgliene di diversi, cercare quello che fa al caso suo e non al caso nostro!
Noi abbiamo trovato Tom Gates ed auguro a tutte le mamme che magari come me avevano paura d'avere un figlio che non ama leggere, di trovare il libro giusto per lui...non mollate!

 
Mio figlio adesso riesce a stare anche un'ora di fila sul divano a leggere, immerso nelle storie di Tom Gates, ha acquisito piu' padronanza della lingua inglese, prova piacere nello sfogliare pagina dopo pagina e la passione per il disegno e' esplosa. 
Ricordiamocelo sempre: 

If you don't like to read, 
you haven't find the right book
Se non ti piace leggere, 
non hai trovato il libro giusto.
J. K. Rowling      


Scritto da Fabiana - MammaFarAndAway

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